Già a fine novembre, quando le giornate d’autunno si fanno più corte, si iniziano a tirare le somme dell’anno che sta per terminare e durante il quale, anche stavolta, non siamo riusciti a iscriverci a quel corso, riordinare quell’armadio o andare in palestra regolarmente.
Si è concluso più o meno così un caso di mediazione tra due vicini in Argentina. Una donna aveva denunciato il suo vicino perchè questi ostacolava i lavori di restauro nella casa di proprietà della donna e pare che fosse addirittura arrivato a minacciarla.
Le due parti in causa hanno accettato di partecipare ad una mediazione e proprio attraverso questa sono giunte all’accordo di “non generare o mantenere alcun tipo di contatto, né personale, telefonico, attraverso reti sociali o sms, né attraverso alcun altro canale esistente o futuro”.
Viene spotaneo chiedersi se questo accordo di mediazione possa ritenersi ben riuscito dal momento che la mediazione ha proprio l’obiettivo di ricreare e favorire il dialogo tra due fronti contrapposti.
È altresí vero che la mediazione sostiene le parti nella ricerca di soluzioni adatte alle loro necessità e mutualmente accettate.
In questo caso le parti in conflitto, che prima della mediazione non erano in grado di avere alcuna interazione senza escalazione di emozioni, sono riuscite a dichiararsi serenamente concordi nell’evitarsi.
E perché no?!